Serata con
Sos Canarjos
Sabato 4 dicembre. La serata è fredda, quasi
gelida. Alle 21,30 nel teatro di San Teodoro – che, come Comune, festeggia
quest’anno , con varie manifestazioni culturali , il suo cinquantesimo
anniversario – si esibirà il gruppo Sos Canarjos di Nuoro, diretto da Salvatore
Nuvoli.
E’ un’occasione da non perdere e , a dispetto di un tempo che pare promettere
temperature sempre più basse, vado.
La sala del teatro comunale, pian piano si riempie. Ha inizio lo spettacolo.
Fin dal primo canto l’atmosfera si rasserena… e non perché nella sala funziona
il riscaldamento. Il fatto è che questi straordinari “battitori di nuove piste”
sono capaci, come pochi , di creare una magica situazione sinergica quasi
possedessero la chiave per entrare in immediata sintonia col pubblico che ,
consapevolmente, si fa rapire dalla bellezza e dall’armonia del canto.
Nell’ascoltarli ci si sorprende nello scoprire che timbri diversi , uniti
sapientemente, possono dar vita a melodie mai sentite prima. Ed il segreto sta
forse in quello che Nuvoli definisce “il coraggio di rinnovare”, di non fermarsi
al già raggiunto , al certo, al sicuro. Solo quando, come Nuvoli, si ha l’animo
del vagabondo , è possibile imbattersi con nuove voci e dar vita a nuovi canti.
Solo così è possibile scoprire altre terre musicali e altri approdi di note.
I canti si susseguono (Mariannedda, Su balente, Lamentos, S’aneddu, Corfu ’e
balla, Su Redentore, Osanna, Sa crapula, Non potho reposare …) ed il filo
invisibile che unisce il pubblico al gruppo si rafforza . Si è là…ma si è
altrove. E si comprende che si può volare anche senza ali.
Il rapimento diventa totale quando Sos Canarjos si esibiscono nella stupenda “Toccos”.
Non credo esista , nel panorama musicale sardo, una canzone più bella. Consente
, a chiunque l’ascolti con l’orecchio dell’anima, l’accesso in quell’altra
dimensione dove tutto è beatitudine ed estasi, dove si vive davvero, dove il
mistero trova risposta , dove hanno diritto d’accesso solo “sas animas bonas”. E
là , oggi , vive felice anche Gigi, “il gigante buono”, il corista venuto a
mancare di recente , al quale un rappresentante del gruppo ha dedicato, a nome
di tutti, versi bagnati di nostalgia e di amicizia vera.
A rendere il tutto più armonico e più coinvolgente è stato il Gruppo di ballo.
Tenerissime le tre bimbe , bravissimi i ballerini. Il costume di Nuoro, poi, è
stupendo! La coreografa e direttrice , Edda Nuvoli, dirige, fra l’altro, una
scuola di ricamo e cucito; scuola nella quale si insegna, e perciò si tramanda,
l’arte per la realizzazione dei costumi .
Bello il finale : nel palco Sos Canarjos e i componenti del gruppo musicale di
San Teodoro cantano insieme gli ultimi due brani : “Nanneddu meu” e una bella
canzone natalizia.
A serata terminata, le porte del cuore sono spalancate. Ci si sente diversi.
Migliori. Più forti. Anche il freddo della serata è un qualcosa che ormai
appartiene solo al “prima”… Adesso chi lo sente più?
Grazie di tutto, ragazzi. Grazie per tutto, Maestro Nuvoli. Grazie davvero!
(Rosalba Satta)