"SA BENA CHIN ZUCCA"

 

disegno di Miriam

Oggi Cesare Carta ci ha insegnato a costruire "sa bena chin zucca". Prima si costruisce una "bena semplice", però con una grande differenza : ha tre buchi davanti e uno dietro (il più alto).

Poi ha preso una zucca e ci ha fatto fare - con un ferro rovente- tanti fori lungo una linea tracciata da lui ( cioè lungo la circonferenza inferiore della zucca) perché la zucca è resistentissima e il seghetto si romperebbe.

Poi ha tagliato col seghetto le parti restanti.

In seguito, con un coltello,ha tolto il picciolo ed ha allargato il foro grazie ad una lima scaldata alla fiamma del cannello a gas.

Poi ha incastrato "sa bena" nel buco superiore della zucca e così ha ottenuto una "bena chin zucca".

E’ uno strumento musicale molto bello a vedersi.

La zucca ha la funzione di amplificatore.

Ci siamo divertiti a suonarla.

 

"Sa bena chin corru"

Cesare Carta ci ha insegnato a costruire " sa bena chin corru" e "su pipiolu" della Barbagia,

Per costruire "sa bena chin corru" si comincia costruendo una "bena semplice" con tre buchi davanti e uno dietro.

Poi Cesare ha preso un corno d vitello (già tagliato nel punto giusto, perché il corno è difficile da lavorare e ci vuole tempo; ci ha detto che per tagliare il corno nel punto giusto, anticamente si utilizzava un vegetale che si introduceva dentro la parte cava del corno con la funzione di sonda) , ha incastrato "sa bena" nel corno che, come la zucca, ha la funzione di amplificatore.

Così è nata "sa bena chin corru".

     

 

 

 

 

"Su pipiolu" della Barbagia

Il maestro Cesare ha preso una canna e un modellino per segnare i punti dove fare i quattro buchi.

Si fa, accanto all’imboccatura, una "finestrella".

Per ottenere un suono determinato è necessario ridurre il buco da dove si suonerà. Perciò ha levigato un tappo di sughero con la carta vetrata fino ad ottenere la misura giusta. Si lascia una fessura per far entrare l’aria. L’imboccatura è modellata a zampa di capra.

 

 

E gli alunni si esercitano...