Nuoro 24 settembre 2011



Centomila poeti per il cambiamento. Riflessioni.




Navigando su Internet , tra le pagine del profilo f.b. del giornalista Gianluca Corsi, vengo a conoscenza di un’iniziativa che , da subito, mi “prende” e mi affascina : l’intera giornata del 24 settembre sarà dedicata alla poesia .

“Centomila poeti per il cambiamento” : è un evento globale che avrà luogo simultaneamente in oltre 400 città del mondo, da un’idea partita dagli Stati Uniti e promossa dall’Università di Stanford in California. Una celebrazione poetica per promuovere un cambiamento sociale e politico”. Così si legge nel sito.
E quale città è stata scelta in Sardegna? Indovinate un po’...
Nuoro, l’Atene sarda! La mia dolcissima Nugoro amada...
Il fatto mi commuove non poco e subito mi viene in mente una significativa riflessione di Tiziano Terzani ,letta e riletta nel suo bellissimo “Un indovino mi disse” :
“Scorgendo l’ombra di isole lontane, me ne immaginavo una ancora abitata da una tribù di poeti tenuti in serbo per quando, dopo il Medioevo del materialismo, l’umanità dovrà
ricominciare a mettere altri valori nella propria esistenza”.
Mi piace pensare, in questi momenti di iniziale euforia, che quell’isola – perché no?- potrebbe essere la Sardegna. So di sognare, ma mi piace farlo … perché dei sogni , per
fortuna, siamo ancora padroni e li difenderemo sempre e comunque, a denti stretti.
Mi metto in contatto con Valeria Gentile che porta avanti l’iniziativa per comunicarle il mio plauso e la mia disponibilità. La risposta arriva più veloce di unneutrino ! E’ fatta! Ci sarò anch’io. Racconterò in versi la mia indignazione e la mia arsura di un mondo altro. E berrò i versi e le considerazioni di chi, come me, ha voglia di percorrere il sentiero che conduce ai sentimenti , alle
passioni,allo stupore ,alla condivisione …
“Centomila poeti per il cambiamento”… E’ il giardino della famiglia Ruiu ad accoglierci. Sulla destra un bellissimo dipinto di Elio Moncelsi : un bimbo che guarda smarrito e che pare voler uscire dalla tela, ma che tentenna … perché , forse ,prima vuole
mettere alla prova noi adulti. Che faranno, che diranno oggi questi signori che dicono di seminare versi? Saranno parole al vento o indignazione vera, urlata , perché , come spesso amava ripetere padre Ernesto Balducci ,“un no indignato è
straordinario come un si di una persona innamorata”?
Vado oltre e, sulla sinistra, mi colpisce una porta realizzata sempre dall’artista Moncelsi : è socchiusa ed è evidente che conduce altrove e che è un invito ad andare oltre i biechi personalismi. Lo si comprende dai versi , appesi ad un filo, scritti sempre dall’artista: versi che sono un campanello per l’anima di ciascuno di noi. Solo dopo averli letti e averli
fatti propri si può varcare la soglia …
Un po’ più in là, sulla destra, un albero abbellito con degli stracci bianchi che sembrano rimandare ad Emergency - organizzazione umanitaria della quale faccio parte – e al suo fare
e dare per la pace. Mi sento a casa.
La serata è fredda, molto fredda. Valeria va e viene, carica di adrenalina … Il freddo le fa un baffo! E’ un “lusso” che non può permettersi : ci sono altre priorità!
La serata inizia … ed è tutto un susseguirsi di emozioni.
A dare il via sono i poeti di poesia estemporanea in limba Bruno Agus, Giovanni Porcu e Nicola Farina con i tenores Antonio Mura, Nicola e Alberto Puggioni. Accanto a me, l’amica Graziella Fois, che sulla poesia estemporanea ha un bagaglio personale grazie
alla passione trasmessale dal padre e agli studi universitari sul tema, mi llumina sul percorso che questa forma artistica deve rispettare. E’ evidente la bravura dei tre poeti ed è altrettanto palese il gradimento da parte del pubblico che applaude e, all’occorrenza, ride per la sagacia con la quale, di volta in volta, ognuno di loro risponde alle provocazioni di chi li ha preceduti.
E’ poi il turno dei poeti in lingua italiana ed in limba , degli attori e dei musicisti. L’elenco è lungo . C’è chi sceglie di far presentare le proprie poesie da alcuni attori con accompagnamento musicale (la presenza di Giovanni Carroni e Franco Persico impreziosisce la serata) e chi preferisce recitarle per poterle brevemente commentare. Stili diversi, diverse sonorità, diverse lingue impregnano l’aria e arrivano al cuore . Ci si sente più forti , nonostante e a dispetto della debolezza dei tempi che stiamo
vivendo.
In momenti come questi ho quasi la certezza che la poesia riuscirà, testarda com’è, a ridipingere il mondo …
Per tutte le vibrazioni provate, e per ciò che continuerai a realizzare e regalarci per contribuire a rendere migliore questo mondo alla deriva, grazie Valeria. Col cuore.

(Rosalba Satta)