A tre anni dalla sua scomparsa

 

Ricordando Tiziano Terzani… "dentro di noi".

Il ricordo delle persone speciali dovrebbe essere sempre sapientemente "innaffiato" e collocato nel punto giusto della nostra anima e della nostra mente…come fosse una pianta capace di dare ossigeno al pensiero e, all’occorrenza, ombra ristoratrice o luce al proprio quotidiano.

Il 28 luglio di tre anni addietro, visibilmente sofferente nel corpo, ma agile e profondamente sanguigno nel pensiero, "abbandonò il suo corpo" Tiziano Terzani.

Non ricordarne l’anniversario sarebbe una mancanza imperdonabile, considerata l’importanza culturale, sociale e umana del suo cammino terreno, che è stato , da un lato, un invito cortese ma fermo alla ri-scoperta della spiritualità e, dall’altro, una sollecitazione , disarmata e disarmante, a percorrere quel tratto di strada necessario all’incontro con l’altro, la cui bellezza sta, appunto, nell’unicità di ogni essere umano.

La filosofia di Tiziano Terzani sta tutta – forse - nel suo invito a cercare nell’altro "ciò che unisce e non ciò che divide" anche – o forse , soprattutto – quando non è facile coglierne le affinità, nascoste , a volte, dalle montagne di luoghi comuni e da atteggiamenti ereditati dal niente o dal chiasso assordante di un mondo asfittico .

Coltivare la Sua memoria come fosse una pianta, dunque…

Anche per ricordare il suo insistente invito alla risata vivificatrice , che dovrebbe aprire e chiudere un giorno vissuto; che disarma e spaventa i duri di cuore, gli ipocriti , i guerrafondai di turno e coloro che scelgono di dare il via ai lori mattini col sorriso-ghigno di chi ha scelto ed imparato a non emozionarsi più, a non guadare oltre le proprie sicurezze, raggiunte non-si-sa-come.

Ed ecco che il 6 luglio , a 22 giorni dal suo anniversario, quasi timidamente, viene pubblicato dalla casa editrice TEA – a cura di Massimo De Martino e Antonio Bortolotti -il libro " Dentro di noi. Parlano i lettori di Tiziano Terzani".

Libro che , già dalla copertina ( che riporta uno scatto come sempre particolarmente riuscito del fotografo ufficiale ed amico dello scrittore-giornalista fiorentino, Vincenzo Cottinelli ), è un incontro col sorriso di Terzani e con il suo "popolo".

Ma anche un leggere, prima ancora di entrare nelle pagine del libro, una bella riflessione di Terzani , che ci ricorda che "l’unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell’Himalaya , ma dentro di noi.". E’ una premessa necessaria per entrare nel libro non da fans sfegatati di Terzani , ma da compagni di viaggio.

Da persone che , anche dopo il Suo volo terreno - grazie ai libri, agli scritti, alle fotografie di Cottinelli e ai filmati del regista Mario Zanot -, si incontrano e/o continuano ad incontrarsi nel forum creato all’interno del sito www.tizianoterzani.com ( sito ideato da Massimo De Martino e realizzato da Alen Loreti), per riscoprire o andare a cercare, nel proprio quotidiano, a volte anche sotto "il cumulo di foglie secche, le gemme capaci di germogliare e di riproporre – come ci ricordava padre Ernesto Balducci - un’altra primavera.".

Il libro è, in sintesi, un regalo postumo a Tiziano Terzani…che, a noi suoi lettori, piace immaginare in ascolto, in "quell’ altra dimensione" ; quella della quale , sia lui che il figlio Folco, intuirono l’esistenza tutte le volte che ebbero il privilegio di scoprire e assaporare quegli attimi speciali frutto delle loro piccole-grandi "illuminazioni" ( e alle quali fanno riferimento nelle conversazioni dell’ultimo "La fine è il mio inizio".).

Recensire il libro non avrebbe senso, perché sarebbe come esprimere delle considerazioni inopportune su ciò che alcune belle persone, più o meno giovani, scrivono , incontrandosi nel forum , su tematiche importanti quali "il senso della vita", "la morte","la libertà", "il coraggio", "il desiderio"…

Posso solo dire che il libro è una prima risposta all’interrogativo che, alcuni mesi addietro, il giornalista Furio Colombo si pose e pose ai lettori attraverso le pagine del suo giornale :

"Chi è il popolo di Terzani, chi sono coloro che lo leggono, lo amano, lo seguono, gli credono, in un paese di squallida disonestà, furibonde litigate sul niente e miti e inascoltate testimonianze di tolleranza?".

Ciò che, invece mi piace riportare, prima di concludere, è una considerazione-riflessione - riportata nelle prime pagine del libro- che non conoscevo e che avrei voluto tanto leggere ai miei alunni di ieri.

E’ una pagina di Mahatma Gandhi :

"Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?

Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.

Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più sono arrabbiati, tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro.

D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.

La loro distanza tra loro è piccola. E perché? Perché i loro cuori sono vicini…".

Perciò "quando voi discutete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che vi possano distanziare di più…perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.".

 

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