La melodia in classe

La Sardegna e i suoi strumenti musicali.

 

Il 29 aprile è venuto in classe Cesare Carta per farci conoscere i vari strumenti musicali sardi e per insegnarci a costruirli e suonarli. Già dal primo giorno ci ha fatto conoscere due strumenti tipici della Sardegna . su sulittu" ( detto anche "pipiajolu" o piffero) e le launeddas.

 

Le launeddas vengono tradizionalmente conservate e trasportate in un contenitore di cuoio chiamato " straccasciu".

Ci sono diversi tipi di piffero; Cesare ne ha portato alcuni di diverse "regioni" della Sardegna e ci ha spiegato che si distinguono dal diverso numero dei fori e dalla loro distanza. Alcini pifferi hanno dei fori anche dietro e contribuiscono molto al cambiamento del suono.

Sono costruiti con materiale povero : sughero e canna. Vicino all’estremità- dove si suona – c’è una fessura affilata che divide l’aria: una parte entra nel piffero, una parte esce fuori, e così si ottiene la melodia.

Il piffero riproduce i suoni di alcuni uccelli come il cuculo, il merlo…

 

Ci sono quattro categorie di strumenti musicali : aerofoni, cordofoni, menbranofoni, idiofoni.

Le launeddas appartegono agli aerofoni e sono strumenti antichissimi, a fiato continuo, costruito con canne palustri.

Nella parte superiore delle launeddas c’è un pezzo di cera che serve ad accordarle. Cesare ci ha mostrato come si può suonare per vario tempo senza bloccare il suono.

Il segreto per suonare a lungo è il fiato circolare : come il suonatore di zampogna ha la riserva d’aria nella sacca, il suonatore di launmeddas ha la riseva d’aria nelle guance; quando l ‘aria dei polmoni finisce, il suonatore usa quella delle guance e , nel mentre, ricarica i polmoni.

Le launeddas è uno strumento musicale formato da tre canne : due, unite tra loro, formano la "croba", ed una libera. La più lunga, chiamata "tumbu", non ha nessun buco ed ha la fuzione di basso. Se lo strumento è accordato ad esempio al DO , il tumbu emette la nota DO.

Legata al tumbu è la "mancosa" che si chiama così perché impugnata con la mano sinistra ("manu manca"). La terza canna libera è chiamata "mancosedda".

La legatura è fatta di spire di spago intrecciate in modo da ottenere stabilità.

Per costruire le launeddas si devono raccogliere le canne nel periodo giusto e per far sì che il suono sia perfetto , si dovrebbero lasciar riposare per un certo periodo.

Cesare ci ha detto che i pastori per trascorrere il tempo lontano da casa, impararono a suonare l’erba e imitavano i versi degli animali. Ma poiché gli strumnti costruiti con l’erbe o con la paglia si seccavano presto, piano piano utilizzarono le canne.

Vi spiego il procedimento che Cesare ha seguito – e ci ha insegnato- per costruire "sa bena semplice".

Prima di tutto ha preso una canna sottile vuota, forata da una parte e chiusa dall’altra da un "nodo".

Con una piccola lama ha tagliato la canna in modo da ottenere una linguetta. Ha soffiato con le labbra oltre la linguetta, ma il suono emesso era un po’ strano.

Allora ha ripulito la canna con uno strumendo adatto fino a che il suono è diventato perfetto.

Il professore ha preso un filo di canapa e l’ha infilato nella linguetta per evitare che, chiudendosi, si bloccasse il suono.

Ha preso una canna più grande, anche questa chiusa con un nodo da una parte.

Ha unito le due canne ed ha acceso il cannello a gas arroventando un pezzo di ferro e con questo ha fatto quattro fori sulla canna grande.

Infine ha riacceso il cannello a gas e, dopo aver nuovamente arroventato il pezzo di ferro, l’ha poggiato attorno ai fori ottenendo una decorazione.

 

Sa bena doppia

Oggi il professore ci insegnerà a costruire

"sa bena doppia"

Cesare Carta disegna alla lavagna lo strumento che costruiremo.

Daniel da il colpo necessario per formare la linguetta

de "sa trombitta"

Federico mostra uno degli strumenti necessari alla costruzione.

Cesare, servendosi di un modello, segna i quattro punti nei quali verranno fatti i fori.

Manuele , servendosi del ferro arroventato, fa il primo

e il secondo foro.

 

Paolino fa gli ultimi due fori

Terminata la costruzione de "sa bena semplice", Cesare prende un’altra canna e la pulisce. Questa seconda canna sarà simile a "sa bena semplice"; unica differenza: non ha i quattro fori.

Tra i vari mezzi e materiali , si utilizzerà la pece per…

 

"bagnare" lo spago col quale…

verranno legati, sia orizzontalmente che verticalmente, sia nella parte superiore che inferiore, i due strumenti

 

Paolino e…

 

Federico sono i primi a provare "sa bena doppia".

Non è facile.

Per evitare che il fiato vada sprecato

Cesare ha messo della cera vergine nella parte superiore dello strumento.

Ci divertiamo tutti a suonare …l’antenato delle launeddas!