Dipinto di Otello Morandi   

 

IL SEGNO E IL SOGNO

DI OTELLO MORANDI

 

 

di

ROSALBA SATTA CERIALE

 

L’ultima settimana di agosto, in concomitanza con la festa di San Giovanni Battista, il pittore fiorentino Otello Moranti regala, agli abitanti di Budoni e ai numerosi turisti, il colore e il calore dei suoi dipinti. E’ un incontro che si ripropone da oltre 20 anni e che perciò consente, ai tanti estimatori, un continuo viaggio nell’itinerario pittorico dell’artista. E quando pare che la meta sia stata raggiunta e il meglio sia stato fatto…lo sguardo si sorprende, si inebria e si impregna d’altro. Viene fuori, dalle sue tele , con forza dirompente, il saldo legame che unisce l’artista alla Sardegna, terra nella quale vive da oltre sessant’anni.Terra scelta non come sereno rifugio dell’età matura, ma come fonte inesauribile d’ ispirazione. "Sarebbe impossibile immaginare il segno fermo della sua mano, i colori della sua tavolozza, l’insieme cromatico dei suoi paesaggi –scrive di lui il giornalista-scrittore Tommaso De Francesco – in assenza di questo amore di lunga durata". Otello Moranti è , oltre che un artista di livello, una splendida persona. Si racconta con umiltà, sempre. Anche quando ricorda, fra i tanti riconoscimenti , il premio speciale ottenuto a Barcellona dal segretario di Salvator Dalì. Ricordo che, ancora oggi , lo commuove e quasi lo sorprende.

Ragazzo di oltre 80 anni, nonostante gli acciacchi tipici dell’età , ha una vitalità invidiabile e un desiderio nel cuore. Desiderio del quale parla con timidezza e sottovoce, quasi avesse paura di disturbare. "Mi piacerebbe organizzare con l’aiuto della Provincia, un concorso di pittura riservato agli alunni sardi della scuola dell’obbligo. Sarebbe bello invitare i ragazzi a "fermarsi", a sporcarsi con i colori, a muoversi con i pennelli, a giocare con gli acquerelli per dipingere la loro Sardegna…". Qualcuno, della neonata amministrazione provinciale, sentirà il richiamo del suo sogno? E’ quanto auguriamo ai nostri figli e ai nostri alunni. In un mondo col perenne fiatone per una corsa che conduce chissà dove, godere della disponibilità di un Maestro che invita e stimola la creatività, riacquista senso e spessore la freschezza e il chiassoso silenzio dell’oasi.

(da "L’Ortobene" 10 settembre2000)

 

(o.morandi)