Tornano i Tazenda

di

Rosalba Satta

 

"Tornano i Tazenda" scrive, nella bella rivista "Lacanas", il giornalista Roberto Mura.

E tornano davvero alla grande!

"Vida" è il titolo del loro Cd ; album che comprende tredici canzoni. Così si legge nel retro della copertina. In realtà sono quattordici pezzi, perché la stupenda "Domo mia" apre e chiude l’ascolto di una melodia che, pur affrontando tematiche diverse , non si muove dall’anima che, rapita, e a dispetto della calura estiva, si lascia "invadere dal vento della primavera" che soffia, purificatore, nei versi della bella "Carrasecare".

L’emozione è grande.

E non poteva essere altrimenti : c’è tanta bella gente in questo Cd…

Avvolge ed accarezza come ieri la voce dell’amatissimo Pierangelo Bertoli nella sempre attuale "Spunta la luna dal monte".

C’è Piero Marras che, come è sua abitudine, continua a far danzare le note nel cuore degli assetati del bello, con le parole – dolcissime - del brano "Carrasecare".

Ecco Fabrizio De Andrè che ha lasciato la sua impronta in "Pitzinnos in sa gherra", dove la poesia si sposa col doveroso richiamo al costruire, al dare… "puru si non as a ottenner bantos".

Che dire di Eros Ramazzotti che si abbevera nelle nostre fonti sarde ragalandoci emozioni nuove?

Ovviamente ci sono loro, i veri protagonisti : i Tazenda di ieri e di oggi.

Luigi Camedda, Luigi Marielli, Giuseppe Dettori…e ultimo, ma non ultimo!, l’amatissimo Andrea Parodi al quale – come si legge in copertina, – "è dedicato questo lavoro" e "la cui presenza avvolge i nostri cuori e la nostra musica".

Il tutto è un regalo fatto ad Andrea , alla musica . E poi a chi , come alcuni di noi, forse ingenuamente, continuano a cercare la poesia anche nei testi delle canzoni. E quando accade – come in questo caso – si soffermano… incantati, e sentono e vedono realmente "i cieli d’argento di luna, danzare sui mari e versare piogge da mille barili e lacrime in cento deserti…".

"Ci piace pensare" – scrivono i Tazenda nella terza di copertina – "che tutte le difficoltà siano solo opportunità mascherate". Condivido: è una riflessione che rende più forti e da senso alla speranza.

A me, oggi, nell’ ascoltare , e nello riascoltare, la toccante "Domo mia" – che pare scritta e cantata al cielo affinché sentano altri oltre ad Andrea - piace pensare che determinati versi non nascano per caso, ma siano una risposta a un più o meno consapevole bisogno di riconciliazione spirituale dopo un inaccettabile addio terreno. E se è vero – come ci ricorda Pablo Neruda – che una poesia, come una canzone, non appartiene interamente a chi la scrive, io in quelle note, in quelle parole, nella musica e nel canto dei Tazenda ho sentito – nitido - il passo, il respiro e il canto di mio fratello Paolo.

Sono certa che anche altri hanno avuto o avranno lo stesso sussulto e proveranno le stesse lubrificanti vibrazioni.

Anche per questo, GRAZIE, Luigi Marielli. GRAZIE ragazzi . Col cuore.

 

Da "L'Ortobene" del 30 settembre 2007

 


 

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