Un lembo di cielo
Sovente
il sogno mi riporta la tua immagine.
Più vitale
del primo vagito primaverile.
E’ un tranquillo ritrovarsi
in un’eterea dimensione
che non conosce confine.
In uno scenario di caldi colori
si aprono
da gemme di luce
i fiori della pace.
Il tempo
vecchio taccagno senza volto
distrattamente s’è assopito
ed il tuo viso
non reca le orme del suo passaggio.
Sei come allora!
Tu
che desti l’impronta del sorriso
alla sofferenza più vera
inventando tenerezza e comprensione
e spargendo calore
con l’ovvio cedimento all’altruismo
di chi sa solo amare.
Sempre
al risveglio
nel pugno
ho avvertito uno strano vibrare.
Furtivamente
e con la tua silenziosa complicità
portavo via un pezzo di cielo.
E’ il non sapersi dire addio.