Franceschino Satta , serata ricordo

 

 

Sarà un solstizio d'estate davvero speciale quello che si trascorrerà quest'anno a Nuoro. Il 21 giugno si terrà infatti la festa europea della musica. Un appuntamento fisso in gran parte delle città europee e che a Nuoro è stato voluto e organizzato dall'Ufitziu Limba Sarda della Provincia di Nuoro assieme all'Archivio di Stato e all'Istituto di Studi e Ricerche "Camillo Bellieni" di Sassari e dedicato a Tziu Frantzischinu Satta, uno dei poeti in limba più amati e conosciuti nell'isola. Molte delle sue poesie  più belle, sono state armonizzate: da Babbu Nostru (Don Meloni, Polifonica Porrino) a Bae Luna (Piero Marras) da A mama (Tonino Puddu, Su Nugoresu) a A Nugoro, Frore 'e Beranu (Paolo Flumini, Associazione culturale Grazia Deledda) a S'Iscola, Làmpadas, Focos de brama e molte altre (Alessandro Catte, Coro Ortobene) E così domenica prossima, 21 giugno appunto, nella sede dell'Archivio di Stato in via Mereu, 49 alle 20.00  si terrà Frantzischinu Satta - Poeta de ìnnidas rimas . A rendere omaggio al poeta scomparso nel 2001 a 85 anni, ci saranno assieme alla figlia Rosalba Satta, il Coro Ortobene diretto da Alessandro Catte che proporrà canti tratti proprio dalle poesie. Ci saranno anche Michele Pinna docente di Letteratura sarda all'Università di Sassari  e presidente dell'Istituto di Studi e Ricerche "Camillo Bellieni" che si soffermerà sulla produzione poetica di Satta,, Giovanni Piga e il giovane Cristiano Becciu entrambi poeti in limba che leggeranno alcune poesie di Satta. Coordinerà Maria Antonietta Piga, Direttore dell'Uffitziu Limba Sarda di Nuoro.

 

Scarica l'invito

Franceschino Satta sul web

Cantones de pache e d'amore

 

Nuoro 21 giugno 2009

Festa europea della musica

“Frantzischinu Satta , poeta de innidas rimas”

 

L'intervento di Rosalba Satta

 

Innanzi tutto , grazie per questa serata. Mi emoziona non poco immaginare il momento in cui qualcuno o alcune persone hanno pensato e poi deciso di organizzare una serata dedicata a mio padre.

Ringrazio Mariantonietta Piga e tutti coloro che l’hanno resa possibile. Ringrazio tutti. Col cuore.

Mio padre…

Quando qualcuno che abbiamo teneramente amato ci lascia, tutti, credenti o meno, veniamo a contatto con le ferite laceranti dell’anima…perché scopriamo la sorgente del dolore vero.

La sensazione , netta, è quella di percorrere una via buia e senza uscita.

La medicina migliore – se medicina esiste – è , col tempo, la condivisione del dolore con le persone "giuste".

La forza terapeutica dell’abbraccio di anime, è enorme.

E, piano piano, si impara a ri- affrontare la vita pur sapendo che niente sarà come prima.

Dopo l’addio terreno di mio padre ho provato , per un attimo, la terribile sensazione di un secco taglio di radici. Perdendo lui , mi pareva di perdere la mia identità.

Niente di più falso. La storia era già stata scritta e le pagine di una vita vissuta accanto a lui parlavano – e parlano - di una crescita costante dell’anima e della mente… che continua anche oggi, a distanza di quasi otto anni dal suo addio terreno, attraverso la continua rivisitazione di ciò che è stato , di ciò che ha realizzato e, soprattutto, di ciò che ha lasciato - a piene mani - dentro di noi.

La sua è stata realmente una vita dedicata alla poesia. Sottolineo l’avverbio "realmente", perché il poeta era sempre presente nel quotidiano di noi figli…anche quando non scriveva versi sulla carta.

Ci ha insegnato, col suo esempio di vita, ad osservare il mondo da varie angolazioni . Ci ha trasmesso il rispetto, la coerenza, l’ironia , la capacità di vedere oltre i luoghi comuni per poi essere capaci di fare scelte consapevoli.

Ho ripetuto con convinzione , in varie occasioni - anche quando lui era presente -,che è stato un privilegio averlo avuto come padre.

Continuo a considerarlo un regalo . Non a tutti accade. Ma quando succede è evidente che ci si imbatte, da subito, con quei sentimenti positivi che rafforzano, rinvigoriscono, rendono il passo sicuro e lo sguardo terso.

Mio padre era capace di vedere la bellezza anche nel viso meno armonioso, perché "chiunque – amava ripetere – ha qualcosa che lo rende speciale , unico". Forse, però, conoscendolo – come lo conoscevo - anche nei risvolti dell’anima , questo accadeva perché, come scrisse qualcuno tempo addietro e come tende a dimostrare la vita, "la bellezza sta veramente negli occhi di chi guarda".

Ha vissuto una vita piena, mio padre. Costellata di gioie e sofferenze terribili.

Ma mai ha permesso che il dolore , anche il più lacerante, avesse il sopravvento… perché sarebbe stato come arrendersi , come sentirsi uno sconfitto. Ha lottato davvero, e vinto!, con le sue spade di sole… diffondendo la sua poesia, regalando i suoi versi a chiunque fosse in grado di coglierli e di accoglierli , costruendo così , già in terra, la sua immortalità.

Se dovessi citare alcuni momenti particolarmente belli della sua vita artistica , non avrei dubbi. Me ne vengono in mente cinque, ma sono molti di più: quando vinse il premio di Ozieri , quando i "Raimi" e il "Coro Ortobene" realizzarono dei cd che comprendevano tante sue poesie, quando il sindaco Simonetta Murru gli conferì il titolo di cittadino illustre , quando Ignazio Corrias rimise insieme una classe di ex alunni per rendergli omaggio come uomo, insegnante e poeta, e ultimo , ma non ultimo, il suo fare teatro con Giovanni Carroni sia a Nuoro che in vari paesi della Sardegna. Fu, quest’ultima, un’esperienza che lo arricchì moltissimo dal punto di vista culturale ed umano e che gli consentì, fra l’altro, di raccontare le sue storie : i racconti in lingua sarda che avrebbe voluto pubblicare, se il destino non avesse deciso altrimenti.

Giovanni Carroni - come i Raimi, Alessandro Catte , Tonino Puddu, Piero Marras (per citarne solo alcuni e mi scuso con gli altri) – ha saputo cogliere e valorizzare ciò che altri vedono generalmente solo a funerali fatti .

Anche per questo sono loro grata.

E se faccio riferimento a Tonino Puddu non è per caso. Sono certa che anche lui , adesso, c’è… e ci sarà sempre , ogni qualvolta si parlerà di poesia e di musica. La sua ultima canzone – che lui ha voluto lasciare come suo testamento spirituale - che armonizzò ma non potè cantare, è , in assoluto, una delle poesie più belle che mio padre scrisse pensando all’amore . ( Mio padre la scrisse pensando al sentimento che lo univa a mia madre, ma poiché è una poesia d’Amore, chiunque ha amato e ama, può sentirla "sua").

E come Alessandro Catte ed il suo gruppo sono stati capaci di trasformare in sinfonia la sua "Ispadas de sole" , così Tonino e il suo gruppo hanno reso ancora più toccanti e significativi questi versi già bellissimi.

Sono, nonostante i tempi e nonostante tutto, un’eterna sognatrice, ma soprattutto sono una credente …e, perciò, adesso mi piace immaginare mio padre che – sostenuto , come sempre, dall’amore di mia madre e dei miei fratelli Paolo e Luciano ( i figli che gli sono accanto) -, sceglie di fissare un appuntamento con Tonino Puddu in un punto preciso dell’altra dimensione , per ri-discutere di musica , di poesie da armonizzare e, all’occorrenza, da trasformare in dipinti , grazie al pennello di qualcuno che l’aveva preceduto e di qualcuno che l’ha raggiunto : Salvatore Pirisi e Tonino Ruiu , persone splendide e suoi amici fraterni . Artisti veri , capaci di rappresentare , come pochi, il respiro e i colori della nostra madre- terra e l’arsura di divino che è nell’uomo.

Mi piace immaginarli tutti sereni, lontani anni luce dalle fatiche della vita terrena.

"Se viviamo secondo la logica del bene e della giustizia – ha scritto Vito Mancuso nel suo "Disputa su Dio e dintorni", - io penso che compiamo il divino che è in noi, e questo, credo, ci apre scenari d’essere inaspettati. Già in questa vita, e ancor più dopo la morte".

Per concludere in versi, reciterò adesso una delle varie poesie dedicate a mio padre. Poesia che scrissi oltre trent’anni addietro e che mio padre lesse (desideravo fosse una sorpresa) solo quando il settimanale l’Ortobene la pubblicò. Gli giunse – lo ricordo bene- con la forza prorompente di un abbraccio sincero, tanto che scelse di inserirla nel suo ultimo libro. Allora l’Ortobene era diretto da don Bussu, che aveva scelto – e fu una scelta coraggiosa- di concedere spazio ai poeti nel settimanale da lui diretto, perché – come Tiziano Terzani –sapeva che "la poesia può accendere nel petto un calore , forte come quello dell’Amore" ed era consapevole del fatto che "la poesia – sempre citando Terzani - "meglio del Valium e del Prozac può sollevar l’animo…perché alza il punto di vista da cui guardare il mondo".

 

A mio padre

 Se dovessi dipingerti

non farei il tuo ritratto.

Disegnerei

il tepore d’un abbraccio d’amore

il sorriso d’un saggio

le note

della più dolce e eterna sinfonia.

E vedrei te:

il tuo viso

il tuo sorriso.

Te

che desti

che hai dato e sempre dai

senza arraffare mai.

Tu non sei come gli altri.

tu sei…di più!

Sei grande:

sei poeta.

Musicista dell’anima

scultore di parole

cantore "de sentimentos limpidos d’incantu"

di sogni

di chimere

di fresche primavere

di "mill’arcos de chelu".

Tu sei di più:

sei grande.

Sei poeta!

 

Immagini della serata :

clicca per ingrandire

Rosalba Satta

Disegni bambini di Biscollai

Mariantonietta Piga

Il Prof. Michele Pinna

 

Il Coro Ortobene

 

Il Coro Ortobene diretto da Alessandro Catte

 

Giovanni Piga

 

Il Coro Ortobene diretto da Alessandro Catte

 

Cristiano Becciu

 

Gavino Satta e il Coro Ortobene

 

Coro Ortobene

 

Racconti di F. Satta

 

 

Materiale preparato dai bambini

 

Rosalba Satta

 

 

Articoli :

Folla all’Archivio di Stato per la serata dedicata al poeta nuorese

Versi in limba per ricordare tziu Frantzischinu Satta

di

Gianluca Corsi

 

Nuoro. Hanno allietato un solstizio d’estate insolito, fresco e piovoso, le poesie di Frantzischinu Satta, cantate dal coro Ortobene e recitate da chi ha conosciuto e amato il poeta nuorese.

E chi Satta lo ha conosciuto bene sa che, alla prima impressione, poteva sembrare un po’ "aspro", come la pioggia e il freddo in piena estate.

Un aspetto caratteriale di profonda "nuoresitudine", capace di slanci di grande generosità in una vita realmente dedicata alla poesia.

Lo hanno testimoniato in tanti avantieri sera, nei locali dell’Archivio di Stato di via Mereu.

L’incontro è stato organizzato dall’Ufitziu de sa limba sarda della Provincia, diretto da Mariantonietta Piga, dall’Archivio di Stato diretto da Lucia Orani e dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari.

Una serata speciale, come ha ricordato Lucia Orani, dedicata a un figlio importante di questa città.

La saletta dell’Istituto si è rivelata troppo piccola per contenere tutti i presenti.

Mariantonietta Piga ha spiegato in nuorese stretto il senso dell’evento:

"Ogni anno , il 21 giugno, si celebra la festa della musica. Quest’anno abbiamo deciso di dedicare la manifestazione a un poeta che con la musica ha sempre avuto un rapporto quasi indissolubile".

Lo dimostra la collaborazione storica con Alessandro Catte, giovane direttore del coro Ortobene, che ha musicato alcuni capolavori di tziu Frantzischinu :

da Ispadas de sole a Prados de lentore a Unu ballu pilicanu, che ormai canticchiano giovani e meno giovani.

"Ispadas de sole – ha spiegato Catte, prima che il Coro Ortobene la cantasse – fa da spartiacque a tutto ciò che viene prima : è una lirica intimistica intrisa di disperazione e cristianità, ben diversa dai bozzetti di vita vissuta come Mariedda, Sa crapola o Bobore Ficumurisca".

Michele Pinna, docente di letteratura sarda all’Università di Sassari , ha fatto un’introduzione tecnica del poeta: "La questione della lingua è centrale in lui, non è soltanto una questione di bandiera ma un’esigenza pressante e un problema pratico perché in Satta è evidente che il poeta fa la lingua con la sua arte".

Giovanni Piga ha interpretato il sonetto Sa poesia e la toccante A un’anzelu, mentre Cristiano Becciu ha scelto Cantones de pache e d’amore.

Il momento più coinvolgente è stato l’omaggio della figlia Rosalba : tenero come solo sa essere il ricordo di una figlia che ha avuto il privilegio di avere un padre speciale.

(Da "la Nuova Sardegna del 23 giugno 2009)